Preghiera del giorno

La relazione tra lavorare sodo e servire Dio

Ho una domanda di cui discutere con voi. Da sempre, ho attivamente rinunciato al mondo e speso energie e lavorato duramente per il Signore.

La relazione tra lavorare sodo e servire Dio

Un saluto, fratelli e sorelle!

Ho una domanda di cui discutere con voi. Da sempre, ho attivamente rinunciato al mondo e speso energie e lavorato duramente per il Signore. Ho annunciato il Vangelo del Signore per più di dieci anni, durante i quali ho spesso predicato sermoni e aiutato i fratelli e le sorelle, e non ho mai mancato di partecipare a un solo incontro. Per questo, i miei fratelli e le mie sorelle mi hanno elogiato come una persona che ama il Signore e che ha un cuore solo con Lui. Io stesso sento che il mio servizio è conforme al cuore del Signore. Ma ora avverto un senso di oscurità e aridità nello spirito e percepisco che mi sto allontanando sempre più dal Signore, incapace di sentire la Sua presenza o l’opera dello Spirito Santo nel mio lavoro e nella mia predicazione. Sono molto confuso. Considerando quanto mi sono prodigato e quanto ho lavorato per il Signore, dovrei avere la Sua guida e le Sue benedizioni. Allora perché non riesco più a percepire quelle emozioni? Perché non ho più la presenza del Signore? Il mio servizio non è in linea con la Sua volontà? Non riesco a capire. Per favore, aiutatemi.

Postato da Elena

Felicio:

Riguardo a questa domanda, voglio condividere alcune delle mie opinioni. Sebbene molti di noi servano il Signore, vi chiedo: il nostro servizio si basa forse su una qualsiasi delle parole di Dio? Gesù Cristo ha mai affermato che saremo conformi al cuore di Dio se lavoreremo duramente per Lui? Diamo un’occhiata retrospettiva ai farisei che servivano Dio nel tempio e correvano avanti e indietro per predicare il Vangelo. Esteriormente, essi avevano rinunciato al mondo e speso molte energie e lavorato duramente per Dio, e avrebbero dovuto essere conformi al cuore di Dio, ma il Signore Gesù disse: “Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiam noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciato demoni, e fatte in nome tuo molte opere potenti? E allora dichiarerò loro: Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità” (Matteo 7:22-23). Perché costoro, che servono il Signore, vengono rimproverati e perfino condannati e maledetti dal Signore? C’è una verità da ricercare in tutto ciò. Nel nostro servizio a Dio, dovremmo prestare molta più attenzione a ricercare la verità, a pregarLo e a riflettere sulla Sua volontà. Solo così possiamo essere al servizio della volontà del Signore.

Noi tutti riteniamo che, se abbandoniamo tutto e lavoriamo sodo, allora stiamo servendo il Signore. Ma se riflettiamo su noi stessi, possiamo trovare molte intenzioni sbagliate nel nostro servizio. Per esempio, alcuni di noi perseguono successo, posizione e l’alta considerazione altrui, e sono pronti ad accettare qualsiasi difficoltà pur di ottenere l’approvazione dei fratelli e delle sorelle. Alcuni cercano di elevarsi al di sopra degli altri e di essere pastori o collaboratori; nel caso in cui si trovino a perdere posizione e sostentamento, si lamentano di Dio e persino Lo tradiscono. Altri ancora cercano di ottenere da Dio grazia e benedizioni, senza le quali perderebbero la fede per seguire il Signore e lavorare per Lui. Poiché operiamo solo per i nostri desideri, e non amiamo e compiaciamo il Signore, come è possibile che il nostro servizio sia in linea con la volontà di Dio?

Elena:

Hai ragione! Dalla tua condivisione posso comprendere che io stesso ho i miei obiettivi personali nel mio darmi da fare per il Signore. Quando i fratelli e le sorelle mi hanno lodato come fedele servitore del Signore perché comunicavo bene e avevo compassione per loro, mi sono sentito segretamente felice e ne ho ricavato l’energia necessaria per lavorare; ma quando essi hanno messo in luce i miei problemi, pur accettando esteriormente le loro critiche, nel mio cuore sono stato in conflitto e non ho avuto l’energia per agire. Non stavo forse lavorando per il mio successo personale e per la mia posizione? Se avevo energia per operare o meno, tutto ciò che facevo era orientato ai miei interessi personali. In realtà, io non amo affatto il Signore, né sono rispettoso della Sua volontà.

Felicio:

Giusto. Allora, analizziamo le disposizioni del Signore. Il Signore Gesù disse: “Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua. Questo è il grande e il primo comandamento” (Matteo 22:37-38). “E chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io l’amerò e mi manifesterò a lui” (Giovanni 14:21). Come si può comprendere dalle parole del Signore, l’elemento più importante per credere in Lui è cercare di obbedirGli e amarLo più di ogni altra cosa. Nel nostro lavoro dovremmo occuparci della volontà di Dio, riflettendo di frequente al fatto che le nostre azioni possono o meno essere conformi alla Sua volontà, dovremmo prendere il fardello di Dio come fosse il nostro e dedicare tutto ciò che abbiamo a compiacerLo, senza prendere in considerazione i nostri guadagni e le nostre perdite. Prendete Pietro, per esempio. Egli consumò per il Signore la sua intera vita, durante la quale non cercò di usare il suo lavoro per essere ammirato dagli altri, ma provò ad amare e a compiacere il Signore; cercò la Sua volontà in tutte le questioni, obbedendo a ogni Sua disposizione; alla fine, egli chiese di essere crocifisso a testa in giù per amore del Signore, recandoGli una testimonianza forte e manifesta. La sua obbedienza a Dio sino alla morte e il suo amore per Lui non sono forse qualcosa che dovremmo perseguire? Questo è il primo aspetto del servire Dio. Il secondo è che dobbiamo imparare a ricercare la verità per conoscere la volontà di Dio, in modo da poter seguire da vicino il ritmo dell’opera dello Spirito Santo.

Giulia:

Ahimé! Quando si giunge all’opera dello Spirito Santo, non posso fare a meno di pensare alla desolazione delle Chiese di oggi. La maggior parte dei fratelli e delle sorelle ha perso l’amore e la fede che in precedenza possedeva e partecipa agli incontri in modo superficiale. Anch’io sento spesso un grande vuoto nel mio cuore, anche se esteriormente mi do molto da fare. Quando leggo la Bibbia non ne ricavo una nuova luce e non ho niente di degno di cui predicare, non riuscendo così a dissetare e a nutrire i fratelli e le sorelle. Inoltre, nella mia vita quotidiana, non posso praticare le parole del Signore per onorarLo, né riesco a comprendere la Sua volontà quando mi imbatto nelle varie cose. È come se avessi perso la presenza del Signore. Alla luce di una tale situazione, non posso fare a meno di pensare alla fine dell’Età della Legge, quando il tempio si fece cupo, e più tardi divenne un covo di ladri a causa del mutamento dell’opera dello Spirito Santo. È forse accaduto che anche le Chiese di oggi hanno perduto l’opera dello Spirito Santo?

Felicio:

Penso che la tua ipotesi sia giusta. Proprio come dice la Bibbia: “E v’ho pure rifiutato la pioggia, quando mancavano ancora tre mesi alla mietitura; ho fatto piovere sopra una città, e non ho fatto piovere sopra un’altra città; una parte di campo ha ricevuto la pioggia, e la parte di su cui non ha piovuto è seccata” (Amos 4:7). Ora sono gli ultimi giorni, il momento cruciale in cui il Signore appare e opera. Forse il Signore è già apparso in qualche luogo per parlare e operare. Dobbiamo pertanto ascoltare la voce di Dio e ricercare le Sue orme, in modo da seguire e ottenere l’azione dello Spirito Santo. Proprio come afferma la Bibbia: “Poiché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi picchia” (Luca 11:10). Solo dimenticando le nostre nozioni e pregando Dio ardentemente per ricercare la Sua volontà, possiamo ottenere la Sua illuminazione e la Sua guida e seguire, poi, le Sue orme.

Elena:

Sì, hai ragione. Prendere l’iniziativa di cercare la Chiesa che possiede l’opera dello Spirito Santo e trovare le orme di Dio è ciò che dovrebbe fare chi è al servizio di Dio. Rendiamo grazie al Signore! C’è qualcos’altro a cui dobbiamo fare attenzione?

Zhang Xungaung:

Terzo, dobbiamo imparare a gestire i problemi dei fratelli e delle sorelle tramite le parole di Dio, per esaltarLo e testimoniarLo, conducendo i fratelli e le sorelle davanti a Lui.

Anche se li aiutiamo con amore, tendiamo spesso a parlare di scritti e dottrine che si basano sulla nostra esperienza lavorativa. Tuttavia, così facendo non possiamo guidare i fratelli e le sorelle a praticare e sperimentare le parole di Dio, né, quando essi incontrano problemi, possiamo aiutarli a capire la Sua volontà. Per esempio, quando i fratelli e le sorelle si sono trovati in difficoltà, non abbiamo prestato attenzione a comunicare la volontà di Dio, né li abbiamo aiutati attraverso la nostra esperienza concreta, spiegando loro come abbiamo scoperto la corruzione in difficoltà simili, come abbiamo frainteso Dio e ci siamo lamentati di Lui, e come Dio ci ha aiutato a risolvere i nostri guai grazie alle Sue parole. Invece noi, proprio come i farisei, abbiamo solo parlato di come abbiamo sofferto e pagato un prezzo per Dio, e di quanta grazia di Dio abbiamo gioito, al fine di esaltare e testimoniare noi stessi. Di conseguenza, tutti ci lodano, ci ammirano e obbediscono ai nostri ordini. Non li stiamo forse conducendo alla nostra presenza e stiamo prendendo il posto di Dio nei loro cuori? Non stiamo gareggiando con Dio per le loro anime? Un tale servizio non significa forse resistere a Dio ed essere da Lui maledetti? Una volta in un libro ho letto un passo che recitava: “Il servizio in linea con la volontà di Dio richiede che in tutte le cose e in tutte le questioni dovremmo esaltare Dio, testimoniare Dio, entrare in comunione con la volontà di Dio e le richieste di Dio e permettere agli altri di agire secondo la parola di Dio. Non dovremmo far sì che la gente agisca secondo i principi, le regole e le parole dell’uomo. La tua comunione dovrebbe permettere alle persone di venire davanti a Dio e di obbedire alla Sua volontà, di agire secondo la parola di Dio e infine di conoscere Dio e di obbedirGli. Coloro che servono Dio devono comportarsi in questo modo, perché solo così possono servire la Sua volontà. Tali parole sono il principio a cui le persone che lavorano come capi o come collaboratori dovrebbero attenersi. Nell’occuparsi di ogni problema, o nella predicazione e nella comunione, dovreste per certo pronunciare parole di esaltazione di Dio e di testimonianza per Lui, e dovreste comunicare maggiormente la Sua volontà e le Sue disposizioni. Non dovreste dire parole vostre, o parlare di dottrine e regole per limitare la gente. Dio incarica coloro che operano per Lui di condurre le persone a giungere alla Sua presenza, per ottenere la verità, per obbedirGli e per adorarLo. Se coloro che operano per Dio non sono capaci di essere rispettosi della Sua volontà, se non possono indurre gli uomini e le donne a ritornare innanzi a Lui e a conoscerLo in accordo alle Sue disposizioni, allora costoro deluderanno la volontà di Dio e saranno persone che resistono a Lui e che Lo tradiscono”. Da queste parole comprendiamo che, se desideriamo servire la volontà di Dio, dobbiamo esaltarLo e renderGli testimonianza in tutte le questioni, gestire i problemi concreti dei fratelli e delle sorelle con le Sue parole e comunicare loro la Sua volontà, in modo che essi possano agire secondo le disposizioni di Dio, giungere innanzi a Lui e acquisirne una vera comprensione. Questo è il vero servizio a Dio.

Giulia:

Non potresti avere più ragione. Prendi me come esempio. Non avendo realtà della verità, quando predicavo sermoni ai fratelli e alle sorelle, mi comportavo in due modi: o parlavo di quanto lavoravo duramente per il Signore o predicavo teorie teologiche e conoscenza biblica. Dopo aver ascoltato la mia comunione, essi pensavano a me come una persona che serviva veramente il Signore e Lo amava davvero. Prima, mi sentivo allegro quando apprendevo della loro stima, e pensavo di possedere la realtà della verità. Ma ora mi rendo conto che non solo non sono riuscito a usare le parole di Dio per risolvere i loro problemi, ma involontariamente li ho condotti alla mia presenza. Il mio lavoro non era forse una forma di resistenza a Dio? Non sono forse io un servo malvagio? D’ora in poi, non dobbiamo lavorare come abbiamo fatto in precedenza. Invece, dobbiamo imparare a risolvere i problemi con la verità, conducendo le persone alla presenza di Dio.

Felicio:

Sì. Il motivo per cui possiamo giungere a comprendere la verità del servire Dio è perché abbiamo riflettuto sui nostri comportamenti e li abbiamo riconosciuti, il che è molto importante. Quindi, l’ultimo aspetto del servizio a Dio è far tacere spesso i nostri cuori davanti a Lui per riflettere e conoscere noi stessi, e correggere prontamente ogni errore che scopriamo, in modo da poter compiacere Dio. Se lavoriamo solo esteriormente, ma non esaminiamo le nostre carenze e le nostre deviazioni nel lavoro che compiamo, non sapremo mai se serviamo Dio secondo la Sua volontà e le Sue richieste. Solo quando calmiamo i nostri cuori e riflettiamo su noi stessi, possiamo comprendere con chiarezza i problemi che esistono dentro di noi, ricercare la verità per agire in accordo ai principi e servire in linea con la volontà di Dio. Anche questo è un aspetto che dobbiamo praticare.

Elena:

La tua comunione è molto chiara. In passato, abbiamo prestato semplicemente attenzione alla dedizione esteriore, ma non abbiamo mai pensato al fatto che il nostro lavoro fosse o meno conforme al cuore di Dio o a come poter servire la Sua volontà. Attraverso la tua comunione, capisco che ci sono diversi aspetti del servizio reso a Dio. In primo luogo, dobbiamo cercare di amarLo e obbedirGli ed essere rispettosi della Sua volontà, invece di concentrarci solo sul nostro comportamento esteriore. In secondo luogo, dobbiamo ricercare la verità per comprendere la volontà di Dio, in modo da poter seguire il ritmo dell’opera dello Spirito Santo. In terzo luogo, dobbiamo imparare a esaltare Dio e a testimoniarLo nel nostro lavoro, trattando ogni problema dei fratelli e delle sorelle con la verità, per condurli alla presenza di Dio, in modo che possano comprendere la Sua volontà, conoscere la Sua indole e agire secondo le Sue parole. Infine, dobbiamo essere in grado di calmare i nostri cuori davanti a Dio in qualsiasi momento, per esaminare i problemi che esistono dentro di noi e cercare la verità per risolverli. Solo in questo modo possiamo gradualmente liberarci della nostra indole corrotta, essere purificati e cambiati, e servire in linea con la volontà di Dio. Sia grazie al Signore per la Sua guida. Condividerò quanto ho appreso oggi con i fratelli e le sorelle che provano la mia stessa confusione.

Felicio:

Rendiamo grazie al Signore! Tutto ciò è la guida del Signore. Sia gloria al Signore!

Fonte: Investigare la Bibbia

La relazione tra lavorare sodo e servire Dioultima modifica: 2019-03-30T08:43:25+01:00da
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